Collevalenza

SANTUARIO DELL'AMORE MISERICORDIOSO

Su di una collina che digrada dolcemente verso valle, a circa 6 Km da Todi, sorge il paese di Collevalenza, ubicato lungo la strada nazionale Tiberina 3 bis, a circa 100 Km a nord di Roma, e a 50 Km circa, a sud di Perugia.
E in questo minuscolo paese, uno dei 36 che costituiscono il territorio comunale di Todi, che il 18 agosto 1951 venne a stabilirsi Madre Speranza Alhama di Gesù, con le suore e con i primi Figli dell'Amore Misericordioso, per insegnare e propagandare la devozione a Gesù Amore Misericordioso.
Povera di tutto, si portava nel cuore ardente la ricchezza di un grande sogno: creare un autentico centro di spiritualità, dal quale portare verso tutte le direzioni il richiamo dell'Amore Misericordioso alle anime.
Amore Misericordioso! questa espressione è diventata per Madre Speranza orientamento spirituale, programma di lavoro, seme fecondo di opere.
Attuazione architettonica dell'ideale della Madre è il Santuario.
Appunto nel piccolo centro di Collevalenza sorge il Santuario dell'Amore Misericordioso. Disegnato dall'Architetto madrileno Giulio Lafuente nel 1965, è uno dei più arditi esempi di architettura moderna.
Alto, quasi aereo sulla collina dove sorge, reso prospetticamente più alto ancora dalla ripida scalea di accesso, il Santuario si offre alla vista del visitatore, in particolare per la mastodontica pensilina che ne rompe la facciata, con un effetto severo e schiacciante. E questa severità, per quanto alleggerita dalla concava vetrata e dallo spacco diagonale della copertura, non gli pesa di meno sull'animo.
Impressione voluta ed eloquentemente allusiva al peso che il pellegrino si porta dentro e che lì è invitato a deporre.
Il visitatore che cercasse un luogo per immergersi in più raccolta preghiera potrà scendere nella Cripta.
Oltre al Santuario vi si trovano la Casa del Pellegrino, la Casa della Giovane, le Piscine per i malati, il Pozzo,  e la Fontana alimentata da quel Pozzo.
A valle il Santuario è incorniciato da un viale che si muove per oltre 800 m. formando la Via Crucis.
Il Santuario dell'Amore Misericordioso è stato insignito del titolo di Basilica da papa Giovanni Paolo II nel 1982.
Madre Speranza Alhama di Gesù è morta in Collevalenza il giorno 8 febbraio 1983 ed è qui sepolta dietro l'altare della Cripta. Nel 1992 acquisiva validità giuridica il Processo diocesano per la Sua canonizzazione.

L'Acqua del Santuario dell'Amore Misericordioso

La Madre Speranza giunse nella frazione di Collevalenza, con il consenso del Vescovo di Todi Mons. Alfonso Maria De Sanctis, il 18 agosto 1951, insieme ai primi Figli dell'Amore Misericordioso e ad una piccola comunità di Ancelle.
Vi giunse condotta dalla Divina Provvidenza e già consapevole, per grandi linee, di ciò che avrebbe dovuto realizzarvi. Nel suo Diario infatti, in data 14 maggio 1949, si legge di una singolare premonizione: con l'aiuto divino e a prezzo di non pochi sacrifici, ella avrebbe realizzato un magnifico complesso incentrato attorno ad un Santuario dedicato all'Amore Misericordioso del Signore, comprendente anche strutture per l'accoglienza di pellegrini, di infermi e di Sacerdoti. Il tutto al fine di costituire un centro di richiamo per tante anime.
Non passò, infatti, molto tempo che, a poca distanza dal paese, si iniziarono ad inaugurare le nuove costruzioni: la Casa dei fam nel 1953; il Seminario minore nel 1954; la Cappella del Crocifisso nel 1955. Questa medesima Cappella fu poi eretta canonicamente come "Santuario dell'Amore Misericordioso" da Mons. De Sanctis, il 1° ottobre del 1959.
Frattanto il futuro dell'Opera andava chiarendosi anche per i Religiosi che stavano a fianco della Madre Speranza come primi discepoli e collaboratori. Un verbale comunitario, datato 28 aprile 1957, attesta:
"... La Madre, seguìta da alcuni fan, si reca a vedere un appezzamento di terreno e ci dice molte cose che meritano di essere scritte e tramandate...
Collevalenza diventerà qualcosa di grande. Come Lourdes è oggi meta di pellegrinaggi, fonte di tanti prodigi e dovunque conosciuta mentre ieri (la zona della grotta) era una squallida campagna, così domani nell'antico "roccolo" di Collevalenza sorgeranno tante costruzioni, vi sarà un grande Santuario dell'Amore Misericordioso, vi saranno pellegrinaggi e si rinnoveranno prodigi non meno che a Lourdes... Tutto ciò però quando la Madre non sarà più su questa terra"
Benché in queste righe non si parli ancora né di acqua, né di piscine, l'esplicito riferimento a Lourdes fa già intravedere gli sviluppi successivi.
Collevalenza diventerà qualcosa di grande... meta di pellegrinaggi, fonte di tanti prodigi... nell'antico "roccolo" di Collevalenza sorgeranno tante costruzioni, vi sarà un grande Santuario dell'Amore Misericordioso, vi saranno pellegrinaggi e si rinnoveranno prodigi... Tutto ciò però quando la Madre non sarà più su questa terra".

Il Pozzo e le Piscine

Il Pozzo

Si può dire che il piccolo paese di Collevalenza, nella sua storia, abbia sempre sofferto per la mancanza di acqua potabile; e in quegli anni il Comune di Todi cercava di supplirvi con erogazioni periodiche a mezzo di autobotti.
In questo contesto, la volontà divina in merito al Pozzo e alle Piscine si fece esplicita: si era agli inizi dell'anno 1960. Le circostanze vengono egregiamente descritte dalla Segretaria Generale delle Ancelle: "Nostra Madre ha ricevuto l'ordine di realizzare alcune Piscine per il bagno dei malati e le è stato indicato il punto dove troverà l'acqua necessaria. Nostra Madre, sempre fedele ai comandi di Colui che non sbaglia, né dà ordini in maniera vana, si dispone ad iniziare un pozzo lì dove le è stato detto che troverà l'acqua, cioè a fianco della futura "Basilica dell'Amore Misericordioso", tra questa e la futura "Casa della Giovane"". Più oltre prosegue: "Al "nemico del bene" urta che si progettino delle piscine per il bagno dei malati (la qual cosa fa ben comprendere come queste piscine produrranno tanto del bene), e contrasta in ogni modo a nostra Madre a causa del pozzo, e la minaccia dicendole che se farà uso della trivella, la romperà; che romperà tutte quelle che verranno portate e non ce ne saranno a sufficienza in tutta l'Umbria".

Le Piscine

E in effetti l'escavazione del Pozzo fu, a dir poco, snervante sia per la profondità che si dovette raggiungere (122 metri), sia per la serie, umanamente inspiegabile, di complicazioni meccaniche e tecniche che si verificarono; per la Madre Speranza, poi, si aggiunsero numerose vessazioni del maligno. I lavori dell'intero progetto durarono precisamente 10 mesi: dal 1° febbraio al 1° dicembre del 1960, giorno in cui fu istallata sull'apposita colonna la statua in marmo di Maria Mediatrice.
Si iniziò la perforazione del Pozzo con una trivella a mano, azionata da uno dei Religiosi, con la quale si raggiunse la profondità di 9 metri. Successivamente, ai primi di marzo, si conferì l'incarico all'impresario locale Giuseppe Salici il quale, dopo aver anch'egli adottato una trivella (spezzatasi a 12 metri di profondità), proseguì fino a 23 metri realizzando un "pozzo romano". Non potendo proseguire oltre con tale tecnica, ai primi di aprile, ci si accordò finalmente con una ditta specializzata, per la perforazione di un pozzo artesiano: la ditta Guido De Togni di Isola della Scala (VR).
Quando il dubbio iniziava già a serpeggiare anche in casa e i commenti di molti all'esterno si facevano malevoli, nel pomeriggio del 6 maggio, la sonda di perforazione, dopo essere rimasta incagliata in profondità per più di un'ora, finalmente incontrò un'abbondante falda acquifera, a 92 metri: fu una vera liberazione!
In quella occasione la Madre Speranza, andata in estasi presso il Pozzo, pronunciò parole di commosso ringraziamento e di fiduciosa implorazione.
Altre falde acquifere furono poi trovate a 114, 120 e 122 metri.
Meno problematica, invece, fu la realizzazione delle Piscine, progettate dall'architetto Julio Lafuente, e la sistemazione dell'area circostante: gettate le fondazioni il 22 agosto, tutto fu ultimato per il 1° dicembre dei quello stesso anno.

Le finalità dell'Acqua del Santuario


Santuario dell'Amore Misericordioso


Fontane dell'Acqua

E' questo sicuramente il punto più importante del discorso: comprende il nesso che intercorre tra le piscine ed il Santuario; e, più in particolare, le finalità specifiche per le quali la Divina Provvidenza ha voluto quest'Acqua.
Per dare risposta a queste domande esiste una sola via: ricorrere a tutto ciò che la Madre Speranza ha detto o ha scritto al riguardo, quale autorevole interprete dei voleri divini; perlomeno fare riferimento almeno alle cose più essenziali che Essa ha detto.
La risposta più autorevole, probabilmente, ci viene dalla "pergamena" che il giorno 14 luglio 1960 fu gettata con apposito contenitore in fondo al Pozzo, durante una sobria cerimonia a metà circa dei lavori. Si tratta di parole ricevute dalla Madre Speranza durante un'estasi del 3 aprile precedente, aventi fin dall'intestazione un valore particolarmente ufficiale. Dice il testo:
"Decreto. A quest'acqua e alle piscine va dato il nome del mio Santuario. Desidero che tu dica, fino ad inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a te, che usino quest'acqua con molta fede e fiducia e si vedranno sempre liberati da gravi infermità; e che prima passino tutti a curare le loro povere anime dalle piaghe che le affliggono per questo mio Santuario dove li aspetta non un giudice per condannarli e dar loro subito il castigo, bensì un Padre che li ama, perdona, non tiene in conto, e dimentica"..
Da qui, appunto, trae ispirazione una delle frasi scolpite sulla facciata delle Piscine: "Usa quest'acqua con fede e amore, sicuro che ti servirà di refrigerio al corpo e di salute all'anima".
Le finalità taumaturgiche di quest'Acqua e la sua interdipendenza con l'azione pastorale del Santuario sono parimenti espresse nella "Preghiera per il Santuario", composta dalla stessa Fondatrice:

Cappella del Crocifisso

"... Benedici, Gesù mio, il tuo grande Santuario e fa che vengano sempre a visitarlo da tutto il mondo: alcuni a domandarti la salute per le proprie membra straziate da malattie che la scienza umana non sa curare; altri a chiederti perdono dei propri vizi e peccati; altri, infine, per ottenere la salute per la propria anima annegata nel vizio... E fa, Gesù mio, che vengano a questo tuo Santuario le persone del mondo intero, non solo col desiderio di curare i corpi dalla malattie più strane e dolorose, ma anche di curare le anime dalla lebbra del peccato mortale e abituale".
Ulteriori precisazioni sulle finalità dell'Acqua ci vengono da altre parole della Madre Speranza. Il 6 febbraio del 1960, quando ancora si era ai primi tentativi di perforazione del Pozzo, partecipando ad un atto comunitario con i suoi Religiosi, così illustrò loro gli scopi dell'Opera: "La Madre... prende occasione per dirci che nell'orto si dovrà trovare l'acqua e che questa dovrà alimentare le Piscine dell'Amore Misericordioso; che a quest'acqua il Signore darà il potere di curare dal cancro e dalla paralisi, figure delle anime in peccato mortale e in peccato veniale abituale".
Questi concetti tornano, ancor meglio sviluppati, nell'estasi avuta presso il Pozzo il 6 maggio, giorno del rinvenimento della prima falda acquifera:
"... Ti ringrazio, Signore! Dà la forza a quest'acqua di guarire il cancro e la paralisi, uno figura del peccato mortale e l'altra del peccato abituale... Il cancro uccide l'uomo, lo disfa; la paralisi lo rende inutile, no lo fa camminare... Dà all'acqua la virtù di far guarire i malati, i malati poveri che non hanno mezzi, anche con una sola goccia d'acqua... Sia quest'acqua la figura della tua grazia e della tua misericordia".
Occorre ancora precisare che, tra le diverse forme di cancro, la Madre Speranza capì chiaramente che occorreva fare una specifica menzione per la leucemia.


Maria Mediatrice
 La apertura ufficiale delle Piscine
Benché nel novembre del 1960 fosse ormai tutto pronto (Pozzo, Piscine e persino il personale sanitario) la Provvidenza volle che l'uso delle Piscine fosse consentito solo dopo una attesa lunga di 18 anni.
Piuttosto che accennare a questo episodio con la pretesa di individuare responsabilità o titubanze di singoli uomini, è certamente più opportuno limitarsi a rilevare come anche in questa circostanza rifulse "la fede della Madre, l'immolazione della sua obbedienza, il suo pieno abbandono al mistero della divina volontà".
Furono certamente ispirate, a questo proposito, le considerazioni fatte in quei giorni da Mons. Norberto Perini, arcivescovo di Fermo, che era di passaggio a Collevalenza: "(Egli) conferisce con la Madre e la esorta ad aver tanta fiducia e perseveranza perché l'opera del Santuario e delle piscine, essendo un'opera di Dio, se pure attraverso difficoltà e sofferenze, deve andare avanti e il Signore stesso si incaricherà di rimuovere gli ostacoli e superare le difficoltà".
E infatti, con lettera del 19 novembre 1978, il Vescovo di Todi Mons. Decio Lucio Grandoni concedeva il permesso dell'uso delle Piscine a decorrere dal 1° marzo dell'anno successivo. La lettera si chiudeva con questo auspicio: "Confido con questo atto, che pongo nelle mani di Cristo Re, di aver corrisposto alla volontà divina".
I 18 anni di attesa non furono certamente inoperosi. In essi si poterono completare tutte le altre strutture del complesso: la Casa della Giovane nel 1962; la nuova Basilica nel 1965; la Casa del Pellegrino nel 1967; la Casa per gli Infermi nel 1973.
E l'Acqua del Santuario, che nel frattempo veniva regolarmente attinta a livello "privato", iniziò subito a svolgere la sua azione taumaturgica.

Un altro segno
Per una migliore comprensione conviene ricordare ciò che accadde al Pozzo il giorno 14 settembre 1960, festa liturgica dell'Esaltazione della S. Croce. Da una ventina di giorni si cercava di capire come mai l'acqua venisse molto torbida e quale potesse essere la tecnica d'intervento più adatta a superare l'inconveniente. D'improvviso, alle 9,30 del mattino, alla presenza della Madre Speranza e di alcuni testimoni, il pozzo si illuminò all'interno, per un paio di minuti, cosicché tutti poterono vedervi dentro, chiaramente, fino al fondo. Si scorse anche un rigagnolo fangoso che da una certa altezza si riversava sull'acqua sottostante rendendola torbida.
E' possibile vedere in questa circostanza davvero singolare una sorta di "segno catechetico"? Probabilmente, sì. Anche il "pozzo del dolore" che generalmente è oscuro e melmoso può rischiararsi e purificarsi: questo può avvenire o attraverso un pieno ristabilimento, frutto dell'onnipotenza divina, o attraverso una serena ed esemplare accettazione del proprio male, fino a far propria l'eroica espressione della Madre Speranza: "Ti ringrazio, o Signore, che mi hai dato un cuore per amare e un corpo per soffrire"..
Questa, dunque, sembra essere la missione assegnata dalla Divina Provvidenza all'Acqua e alle Piscine del Santuario: illuminare "il pozzo della sofferenza" con la luce radiosa della grazia o, addirittura, con la luce sfolgorante di una piena guarigione, cosicché anche il malato possa sentirsi, in ogni caso, oggetto delle predilezioni dell'Amore Misericordioso del Signore.

PREGHIERA PER I MALATI CHE SI IMMERGONO NELLE PISCINE
Signor mio e Dio mio,
per il tuo amore e per la tua misericordia,
guarisci noi che siamo tuoi figli
da ogni malattia, specialmente da quelle
che la scienza umana non riesce a curare
e fa che con il tuo aiuto
conserviamo sempre pura
la nostra anima da ogni peccato grave.







Per fare un retto uso dell'Acqua del Santuario di Collevalenza, occorre considerare bene i suoi significati spirituali e le ragioni per le quali la Divina Provvidenza ce l'ha donata per mezzo di Madre Speranza.

1. L'acqua, segno della Grazia.
L'acqua è uno di quegli elementi materiali che vengono utilizzati nella Bibbia per descrivere le realtà spirituali e soprannaturali:
·     L'acqua che lava è il segno della Grazia Divina che purifica la nostra coscienza da ogni macchia di peccato (Tt 3,3-7).
·     L'acqua che disseta è il segno della Grazia Divina che sazia la nostra sete interiore di verità e di pace (Gv 4,5-15; 7,37-39).
·     L'acqua che fertilizza è il segno della Grazia Divina che ci rinnova il cuore e ci rende capaci di portare i "frutti dello Spirito" (Gal 5,16-25).

2. L'acqua, strumento della Misericordia.
Nella Bibbia l'acqua viene anche usata per compiere alcuni miracoli i cui destinatari a volte sono dei malati incurabili:
·     Il popolo d'Israele, guidato da Mosé, s'incammina in mezzo alle acque del Mar Rosso che si aprono e consentono il passaggio (Es 14,15-31).
·     Naaman, malato di lebbra, è invitato dal profeta Eliseo ad immergersi sette volte nel fiume Giordano per essere risanato (2 Re 5,1-19).
·     Il cieco nato viene segnato sugli occhi, con del fango, da parte di Gesù il quale poi gli dice: "Và a lavarti nella piscina di Siloe" (Gv 9,1-41).

3. L'origine dell' Acqua del Santuario.
In relazione alla storia del Pozzo che si trova a fianco della Basilica dell' Amore Misericordioso, occorre sapere che:
·     Madre Speranza ne volle fermamente la realizzazione non per iniziativa propria, ma per una chiara ispirazione di carattere soprannaturale.
·     La perforazione del Pozzo fu eseguita nell'anno 1960; la prima falda acquifera fu trovata a 92 metri; le altre a 114, 120 e 122 metri.
·     L'edificio che ospita le Vasche per l'immersione dei malati è stato realizzato nello stesso periodo e fa parte del medesimo "progetto".

4. Le finalità dell'Acqua del Santuario.
Per comprendere le finalità del Pozzo e delle Vasche, bisogna tener conto di ciò che Madre Speranza ha dichiarato a questo proposito:
·     Lei ha assicurato che per mezzo di quest'Acqua si rinnoveranno prodigi, cioè si opereranno guarigioni da "gravi infermità", anche incurabili.
·     E tra queste "malattie che la scienza umana non sa curare", lei ha nominato espressamente "la paralisi, il cancro, la leucemia".
·     In questo senso, l'Acqua del Santuario va considerata come un segno della Grazia e uno strumento della Misericordia del Signore.

5. L'Acqua in rapporto al messaggio del Santuario.
La speciale funzione di quest'Acqua è strettamente collegata con il messaggio spirituale proclamato presso il Santuario:
·     Il Signore vuole risanare anche da malattie incurabili per farci capire che la Sua Misericordia può guarirci da ogni forma di infermità spirituale.
·     Egli, infatti, ci risana dal "peccato veniale abituale" che è come una paralisi che ci blocca e non ci fa camminare sulla via del bene.
·     E ci cura, inoltre da ogni genere di "peccato mortale" che è come un cancro che ci corrode dal di dentro e ci distrugge.

6. Come disporsi ad usare l'Acqua del Santuario.
Stando così le cose, occorre seguire alcune indicazioni sul modo con cui adoperare quest'Acqua, per valorizzarla al meglio:
·     Prima di domandare la guarigione del corpo, occorre "curare le piaghe dell'anima", ricorrendo ai Sacramenti presso il Santuario, dove ci attende il "Padre che perdona, dimentica e non tiene in conto".
·     L'Acqua va utilizzata "con molta fede e fiducia", sostenendo la richiesta di guarigione con la preghiera, in particolare con la "Novena all'Amore Misericordioso", composta dalla stessa Madre Speranza.
·     E qualora la volontà di Dio disponesse in modo diverso rispetto alle richieste fatte, occorre aprirsi ad una serena accettazione della propria sofferenza, in unione alla passione del Signore.

7. Il discernimento dell'Autorità Ecclesiastica.
Vista l'assolutà particolarità dell'argomento, è necessario anche tener conto del giudizio espresso dall'Autorità Ecclesiastica:
·     All'inizio essa è statamolto prudente, fino a sospendere formalmente l'utilizzo delle Vasche per l'immersione dei malati.
·     Questo periodo di discernimento si è prolungato per più di diciotto anni, dal novembre del 1960 al marzo del 1979.
·     Oggi, l'Autorizzazione della Chiesa a svolgere questa particolare forma di apostolato è certamente una garanzia ulteriore per tutti.

Preghiera per il Santuario:
Fa', Gesù mio, che vengano a questo tuo Santuario le persone del mondo intero, non solo col desiderio di curare i corpi dalle malattie più strane e dolorose, ma anche di curare le anime dalla lebbra del peccato mortale e abituale. Aiuta, consola e conforta, o Gesù, tutti i bisognosi; e fa' che tutti vedano in Te non un Giudice severo, ma un Padre pieno di amore e di misericordia, che non tiene in conto le miserie dei propri figli, ma le dimentica e le perdona.
Preghiera per l'immersione:
Signor mio e Dio mio, per il tuo amore e per la tua misericordia, guarisci noi che siamo tuoi figli da ogni malattia, specialmente da quelle che la scienza umana non riesce a curare; e fa' che, con il tuo aiuto, conserviamo sempre pura la nostra anima da ogni peccato grave.

Per sapere tutto sul Santuario dell'Amore Misericordioso e sulla Casa del Pellegrino visitare il sito ufficiale:



Madre Speranza





CASA DEL PELLEGRINO





LA STRUTTURA


   
Adagiato su un colle di uno dei paesaggi più belli dell'Umbria, dove il verde e la tranquillità restano le caratteristiche principali, a 350 mt. slm, sorge la Casa del Pellegrino di Collevalenza in una unità e continuità architettonica e spirituale con il Santuario dell'Amore Misericordioso.
La Casa accoglie quanti giungono "pellegrini", individualmente o in gruppo, con l'intento di vivere una esperienza di tranquillità, di meditazione e ricerca stando a diretto contatto di questa natura cosi mistica che tanto aiuta ad un incontro personale con Dio.

"Anche un giorno di silenzio e di meditazione in questa oasi di spiritualità ti potranno ridare il senso dell'amore di Dio per te e per il mondo in cui viviamo troppo immersi.
Una sosta in questa pace favorirà l'unione più intima e affettuosa della tua anima con Dio." (M. Speranza)

Hall

 

Punto di incontro e di convivialità per gli ospiti è la Hall dove i divani e il bar rendono l'ambiente caldo e accogliente.
L'area è coperta dal servizio internet e il computer a disposizione degli ospiti da la possibilità di restare in contatto con il mondo.


Sala ristorante
   

 I clima di famiglia che si respira tra le "mura" di questa Casa, è dato dalla presenza costante delle suore che si occupano direttamente della gestione della struttura ricettiva come anche della cucina. La genuinità e semplicità rispecchiano l'attenzione e la cura che ha una madre nel preparare il cibo per la sua famiglia. Peculiarità è il pane che viene fatto ancora secondo la ricetta di Madre Speranza e percorrendo i corridoi si può sentirne il profumo.
Camere

 

La Casa dispone di 250 camere, suddivise in singole, doppie, triple e quadruple. Dotate di servizi privati e di telefono, la maggior parte di esse dispongono anche di impianto di climatizzazione. La particolare attenzione e cura nei confronti dei pellegrini hanno portato alla realizzazione di circa 100 camere accessibili ai diversamente abili.

In tutta la struttura sono presenti ascensori e non esistono barriere architettoniche.  La ricettività complessiva è di 450 posti letto.


Listino
(valide dal 01/06/2012 al 01/03/2013)
le tariffe si intendono per persona bevande incluse


                                                    Camera doppia       Camera singola
Mezza pensione                    € 45,00                       € 55,00
Pensione completa               € 54,00                       € 64,00

♦ Supplementi:      
- camera singola per una sola notte     € 5,00
- camera doppia per una sola notte:
  -- mezza pensione                                   € 3,00
  -- pensione completa                              € 2,00
   -- pasto extra                                           € 16,00

♦ riduzione bambini:        
- 0-3 anni gratis
- 3-7 anni  -30%
  - 7-10 anni -15%

♦ per i gruppi si riconosce una gratuità ogni 25 paganti
Salone Giovanni Paolo II



l Salone "Giovanni Paolo II", dispone di 450 posti, impianto audio e video con sistema multiplo di diffusione.

Auditorium



L’ Auditorium si compone di 100 posti e anch’esso dotato di impianto audio e video con sistema multiplo di diffusione. Il Salone Giovanni Paolo II e l'Auditorium sono unificati per la filodiffusione contemporanea.


Altre sale




Una decina di salette di diversa capienza sono a disposizione per riunioni o lavori di gruppo.
Cappelle


                          
Due cappelle private all’interno della struttura sono a disposizione dei gruppi e per i corsi di esercizi spirituali utilizzabili anche negli orari di chiusura del Santuario.

Via Crucis



A valle il Santuario è incorniciato da un viale che si snoda per circa 800 mt. formando la Via Crucis. Le quattordici stazioni iniziano poco oltre la Reception della Casa del Pellegrino lungo il viale alberato.
I primi tre gruppi di statue sono opera dello scultore Antonio Ranocchia mentre gli altri undici sono dell’Architetto Alcide Ticò. Madre Speranza volle far realizzare questa
monumentale Via Crucis all’aperto perché per lei contemplare la Passione di Gesù è soprattutto il desiderio di imitare i sentimenti e il comportamento di Gesù nella via del Calvario. A tale scopo la Madre scrisse delle riflessioni raccolte in un opuscolo che aiutano nella meditazione.
Alcune di queste frasi sono state riprese e incise lungo il viale.

Parcheggi



Parcheggi custoditi per auto e pullman sono presenti nella zona della Casa del Pellegrino e fruibili dagli ospiti.
A lato del Santuario il parcheggio pullman e auto, sempre privato e gratuito, è accessibile con ascensore e scalinata dal Centro Informazioni.

Aree Attrezzate


Piazzale attrezzato e spazi riservati per Camper
All'interno dell'area della Casa e chiuso  da recinzione, è stato realizzato il Parco giochi per bambini attrezzato con altalene, scivoli, dondoli e panchine.
Posto Ristoro


Per i gruppi e i singoli che giungono al Santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza per una giornata di visita e di spiritualità, è attivo il "Posto Ristoro" sempre gestita dalle suore della Comunità e articolato in diverse tipologie di servizio.

Sala Ristorante



Viene servito un menù fisso che la cucina provvede a stilare ogni giorno ponendo particolare attenzione alla genuinità e alla qualità del cibo preparato. Dispone di una capienza di circa 450 posti. Totalmente ristrutturato nel 2005 è dotato di sistema di climatizzazione, offrendo in uno spazio sobrio, un servizio attento e accurato in un clima di calore e convivialità tipico di una famiglia che si riunisce per il pranzo.

Sala al sacco
Ambiente adibito alla consumazione del pranzo al sacco. Dispone di circa 130 posti ed è dotata di impianto di climatizzazione.

Pic Nic


Attrezzato con tavoli, acqua corrente potabile e servizi, è protetto da con una copertura in legno, ideale per chi desidera consumare pranzo al sacco all'aperto.

Listino Posto di ristoro
(valide dal 01/06/2012 al 01/03/2013)

Servizio ristorante   Tariffe
Menu Completo (bevande incluse)            € 16,00
Solo primo piatto (con acqua in caraffa)     4,00
Pranzo al sacco contributo                            0,50
- nei menu per i gruppi si riconosce una gratuità ogni 25 paganti
Per maggiori informazioni e prenotazioni